Le due escursioni di settembre hanno avuto come teatro la splendida valle Suppentonia sotto il borgo di Nepi. La nostra meta era infatti la Cascata del Picchio che con un impressionante balzo di circa 15 metri raggiunge fragorosamente il laghetto sottostante.
Qui la vegetazione tipica delle forre crea un’impressione notevole nel visitatore, che non può non correre con l’immaginazione a tempi più antichi, in cui il pianoro soprastante con le sue abitazioni era realmente protetto dal bosco e alcune lunghe strade ricavate nel tufo (i poco distanti “Cavoni”) permettevano un’ascesa dal significato in alcuni casi religioso verso il sole e la luce.
Martedì 5 settembre e Sabato 16 abbiamo percorso con due gruppetti misti, bambini e adolescenti, il tratto che separa Nepi dalle sue cascate.
L’itinerario rispetto ai precedenti rappresentava una crescita per tutti i bambini coinvolti in termini di impegno fisico per la sua lunghezza e articolazione (i saliscendi), oltre che per alcune caratteristiche inerenti alla tipologia di sentiero: passaggi su terreno scosceso, guadi su ponticelli di legno, tratti umidi e fitti di vegetazione.
In ultimo abbiamo affrontato la discesa attraverso i Cavoni (tagliate etrusche), con pareti verticali di tufo soprastanti davvero molto suggestive.
Entrambi i gruppetti sono stati molto curiosi soprattutto nell’investigazione delle tracce di animali selvatici, presenti ma chiaramente nascosti su quello che è un sentiero importante per l’accesso all’acqua.
Diverse penne di ghiandaia e di picchio, aculei di riccio (probabile predazione, chissà… Da parte di una volpe?) e di istrice. A completare il quadro, il racconto sull’innocua biscia d’acqua (natrice dal collare), nascostisi nella vegetazione durante il giro perlustrativo precedente l’escursione.
Lungo il sentiero le immancabili fatte di volpe, collocate in posti molto ben visibili al fine di marcare il territorio. L’aspetto che da un punto di vista educativo è risultato importante è stato il lavoro su concentrazione e resistenza, come scegliere bene i propri passi, valutare il terreno, dosare le energie, mettersi in ascolto delle indicazioni fornite; inoltre, abbiamo iniziato a cogliere il valore di una corretta alimentazione e idratazione.
In particolare risulta evidente nei bambini la tendenza a soddisfare immediatamente l’impulso della fame con cibi non nutrienti e per nulla adatti ad attività fisica e sportiva (merendine, patatine, bevande ultra zuccherate povere in termini di vitamine e sali minerali).
La corretta gestione delle pause è stata ed è fondamentale. In questa direzione un lavoro è già iniziato in termini di preparazione delle famiglie, attraverso la scrittura di ‘short lists’ dell’equipaggiamento necessario allo svolgimento di un’attività motoria in natura in termini non solo di abbigliamento e attrezzatura ma anche di nutrimento ed energia. La soddisfazione dei bambini e delle bambine al termine di un’esperienza così diversa per stimoli e sollecitazioni rispetto alla quotidianità ha un valore potentissimo: innestare nuove abitudini salutari, in cui vi sia un sano sfogo dell’energia creativa di cui sono portatori.
L ‘ Associazione Amici Dei Bimbi ETS (A.A.D.B.E.) non ha fini di lucro e si propone di incrementare nella società civile la coscienza della solidarietà, la conoscenza culturale in favore dei Bambini promuovendo ogni attività di sostegno, aiuto e divulgazione di diverso genere nei confronti dei Bambini bisognosi arrivando, ove possibile, anche al sostegno economico oltre che socio-culturale.
L ‘ Associazione Amici Dei Bimbi ETS (A.A.D.B.E.) non ha fini di lucro e si propone di incrementare nella società civile la coscienza della solidarietà, la conoscenza culturale in favore dei Bambini promuovendo ogni attività di sostegno, aiuto e divulgazione di diverso genere nei confronti dei Bambini bisognosi arrivando, ove possibile, anche al sostegno economico oltre che socio-culturale. Continua...