• +390687130915

  • Via L. Zuccoli, 47A 00137 Roma

06 APRILE 2024

Nell’escursione di questo sabato abbiamo giocato su due dimensioni: l’altezza e la profondità!
 
 
La necropoli rupestre di S. Giuliano, infatti, presenta cavità disseminate letteralmente lungo tutta la parete tufacea e sul pianoro, con la più grande varietà di tombe etrusche (che coprono un arco temporale di oltre quattrocento anni). Dall’imponente tumulo Cima (25 metri di diametro!) del VII sec. a. C. alla tomba del Cervo del III sec. a. C.: quest’ultima presa a simbolo del Parco Marturanum, avendo rappresentata sulla parete laterale come bassorilievo una scena di lotta tra un lupo ed un cervo. Alcuni studiosi fornendone un’interpretazione allegorica hanno letto in essa il conflitto tra Roma e l’Etruria, poi risoltosi come sappiamo a favore della prima.
 
 
E i “nostri” bambini come sono stati? Alla grande direi! Soprattutto perché quando all’esplorazione del buio si unisce l’arrampicarsi, l’aggrapparsi ed il salire – le due dimensioni a cui accennavo – non esiste stanchezza che tenga. Non c’è stato un attimo di esitazione.
 
A ciò si deve aggiungere, come fattore motivante, il bisogno di tempo libero: nella pausa pranzo, come buona abitudine, abbiamo lasciato che i bambini giocassero auto-organizzandosi e questo è molto importante! Oltre ad essere piacevole nel contesto naturale anche per l’adulto che osserva, i bambini si ricaricano di energia, divertendosi – sono nel flusso per così dire, totalmente concentrati in quello che fanno! Non è la stessa concentrazione che gli è stata richiesta fino all’attimo prima nell’essere guidati – seppur con una certa libertà di esplorare – lungo il percorso strutturato. E’ un momento di rilassamento fondamentale per portare a termine l’escursione.
 
 
Un altro aspetto su cui mi preme rivolgere l’attenzione è l’acquisizione progressiva di maggior consapevolezza nei propri mezzi. Qui mi riferisco alla progressione su terreni sconnessi, con tronchi, rami, sassi, in discesa come in salita. Noto che alcune delle bambine più piccole (sebbene non piccolissime), le quali cercavano molto il mio aiuto ed anche degli educatori presenti nel recente passato, sono molto più autonome ed è possibile vedere il cambiamento anche all’interno della stessa escursione. Dalla fiducia è nata confidenza con i propri passi e le proprie capacità di affrontare sfide diverse da quelle che presenta la quotidianità.
 
 
Eh si, perché come sappiamo, la quotidianità è rassicurante. Un parco giochi spesso oggi è attrezzato con un pavimento morbido ed antitrauma, molto diverso dalle asperità che presenta anche un semplice sentiero in ambiente naturale; per questo è interessante tornare alla naturalità dell’esperienza sensoriale!
 
 
Alla prossima tappa.