A volte l’intuizione precede la logica. E così l’immagine di questo “gioco” basato sul meccanismo dello storytelling mi è apparsa nitida nella mente ed immediatamente procedevo a realizzarlo, non conoscendo io stesso ancora le regole che avrei dovuto presentare.
– Cecilia la bambina venuta dal futuro,
– il sacerdote Lucumone,
– i musici,
– Phersu il danzatore rituale,
– la capretta e la pecora,
– i bambini etruschi sarebbero stati assegnati ai nostri bambini reali presenti nell’escursione e da lì, agendo sul tabellone di gioco
– il fuoco rituale, le torce, il lituo, del vasellame) avrebbero dovuto dar vita alla rappresentazione sacra.
I bambini hanno così immaginato quale rito pagano avesse luogo attorno e sulla Piramide etrusca, utilizzando i personaggi come fossero “pupazzi” e raccontando a voce una storia di fantasia, muovendoli nello spazio. Ne è nato un racconto a più voci di circa 25 minuti, che mi impegnerò qui a sintetizzare e trascrivere nei prossimi giorni.
Il mio ruolo e quello dell’educatore Lorenzo al mio fianco che vedete nelle foto è stato solo di porre qualche domanda per capire alcuni passaggi: la cosa meravigliosa è che siamo stati trasportati all’interno del flusso e non c’è cosa più bella che prenderne parte! Eravamo dentro il gioco.
La Piramide Etrusca o ara del Predicatore è stata anche definita dai locali, in una maniera che fa sorridere… “il sasso con le scale!”, questo prima che fosse realizzata, principalmente ad opera di un privato, Salvatore Fosci, una nuova riscoperta dell’area (la prima risale al 1911).
Il bosco ti avvolge, i massi in peperino di dimensioni ciclopiche staccatisi dalle pareti danno luogo ad un paesaggio naturale frastagliato, bisogna osservare tutto attorno, avere cura dei propri passi, vi sono diverse opere ricavate dall’uomo e tanto da esplorare. Torneremo senz’altro.