Percorso formativo di drammaterapia per Utenti con DCA
PREMESSE
L‘ Associazione Amici dei Bimbi Onlus ha come scopo statutario quello di promuovere attività di sostegno socio- culturale nei confronti di bambini/adolescenti in stato di disagio.
Poiché le problematiche della vita quotidiana dimostrano l’insorgenza di bisogni educativi speciali sia nel contesto scolastico che in ambiti delicati dell’età evolutiva, l’ AADBO in partnership con la Fondazione Frisiani-Santini e con l’Associazione Culturale Ideando Onlus, manifestando apprezzamento per le attività sanitarie praticate presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, concorda con lo staff medico di affiancare ai presidi terapeutici tradizionali diretti al recupero di pazienti affetti da DCA un ausilio legato all’esperienza educativa di tipo teatrale.
Poiché i pazienti caratterizzati dalla perdita di contatto reale con la propria fisicità perdono consapevolezza del corpo, del tempo e dello spazio, tale percorso formativo si giustifica e si raccomanda per tre ragioni fondamentali.
- Mentre l’attività fisica indotta ottiene spesso risultati marginali per assenza di continuità e perseveranza da parte del paziente, il laboratorio drammaterapeutico sviluppa il senso gruppale della percezione corporea, soprattutto nel passaggio dal gioco spontaneo al gioco guidato stress free.
- I DCA producono la perdita di cognizione della temporalità quotidiana: i soggetti spesso mangiano di notte abbuffandosi, si isolano di giorno rifiutando l’alimentazione e l’aspetto conviviale del cibo, manifestano deficit di attenzione: l’esperienza del laboratorio drammaterapeutico stimola la concentrazione, sostiene il senso ritmico e sviluppa la peer education attraverso il mutuo aiuto.
- L’assenza di una relazione stabile mente/corpo produce l’incapacità sistematica di gestire le abilità visuo-spaziali che, proprio l’attività di laboratorio riesce invece a valorizzare attraverso un sistema di regole dolci che partono da esercizi collettivi di recupero delle percezioni dello spazio circostante.
PROGETTO
Poiché l’esperienza di drammaterapia si fonda proprio sui tre pilastri CORPO TEMPO SPAZIO si è proposto un percorso formativo articolato, diretto a integrare la psicoterapia e la farmacologia nella cura di pazienti in età adolescenziale.
L’esperienza nel 2014 è stata attivata presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e si avvale della consulenza del Prof. Stefano Vicari come Primario dell’U.O.C. e come Direttore Scientifico del Progetto.
L’’organizzazione pratica del progetto in collegamento con le famiglie delle utenti per la condivisione delle fasi progettuali è curata dall’ AADBO.
Il percorso formativo degli utenti è affidato ad artisti professionisti e si avvarrà delle consulenze via via necessarie per il raggiungimento del superamento dei disagi.
Il logo e il nome del progetto formativo assumono una forte valenza simbolica:
- MI FANNO MALE I CAPELLI è la battuta più misteriosa del cinema Pronunciata da Monica Vitti nel film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, in realtà è originata da un verso di Amelia Rosselli, uno dei più grandi poeti del secondo Novecento, che fu tormentata, per gran parte della vita, da una forma di paranoia schizoide che la spinse al suicidio. Il gruppo di lavoro artefice del progetto intende riferirsi con questa espressione a un disagio di origine oscura e quasi indicibile in termini comuni, riconducibile agli stessi turbamenti nei soggetti con disturbi del comportamento alimentare.
MODI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
A partire dal mese di ottobre 2014 il team artistico ha realizzato gli incontri preliminari con le utenti e i loro familiari presso i padiglioni di San Paolo del Bambino Gesù, allo scopo di pianificare la relazione formativa in itinere e impostare un rapporto fiduciario. Successivamente gli incontri sono proseguiti presso uno spazio teatrale procurato dall’organizzazione, idoneo alla realizzazione delle attività pratiche di laboratorio.
L’esperienza si è conclusa ogni anno con uno spettacolo di “restituzione” attraverso una dimostrazione di lavoro attivata nelle forme concordate dai Direttori del progetto e dall’AADBO con le utenti e le famiglie, tenuto conto delle esigenze individuali e collettive individuate dal piano sanitario globale per i soggetti coinvolti nell’esperienza. A causa del Covid si è interrotta ma stiamo predisponendo il riavvio.
OBIETTIVI
- Contribuire all’elaborazione dei conflitti interiori delle utenti attraverso la stimolazione delle facoltà cognitive.
- Controllare le emozioni negative attraverso l’articolazione di un impegno comune e il conseguimento di uno scopo
- Ridimensionare l’approccio distonico con il reale, costruendo elementi di sintonia attraverso l’incontro gruppale.
- Invertire la tendenza delle utenti a sentirsi incapaci di costruire e condividere progetti, attraverso il rafforzamento della loro
- Correggere le tendenze ai comportamenti impulsivi e irrazionali e le tendenze all’isolamento, attraverso l’inserimento di regole dolci tipiche del contesto teatrale.
RISORSE
La copertura dei costi professionali relativi alle attività di laboratorio è da intendersi interamente a carico dell’AADBO promotrice del progetto e dei partners a essa collegati.
PROMOZIONE DELL’EVENTO
Sulla base dei riscontri in itinere, l’OPBG, l’AADBO e i Direttori del Progetto si riservano di valutare, volta per volta, la possibilità di trasformare la dimostrazione di lavoro finale, originariamente rivolta soltanto agli operatori sanitari e alle famiglie, in un evento mediatico di maggiore visibilità e aperto al pubblico interessato, in partnership con le Istituzioni territoriali.
Sulla base delle risorse disponibili, l’AADBO e i Direttori del Progetto valuteranno l’ipotesi di predisporre materiali a stampa da distribuire agli interessati al termine del percorso formativo e/o di preparare una pubblicazione scientifica riassuntiva dell’esperienza effettuata, dopo la conclusione del progetto globale.