• +390687130915

  • Via L. Zuccoli, 47A 00137 Roma

22/02/2025

 
Oggi pensiamo che per entrare in altri universi sia necessario dotarsi di un dispositivo tecnologico che copre i nostri occhi ed attraverso uno schermo dalle proprietà ipercinetiche sia possibile proiettarsi dove più desideriamo.
La vera sfida è invece restare ancorati al qui e ora, viaggiare nel tempo con gli scarponi infangati e bagnati dall’acqua dei fossi, salire e arrampicarsi con mani e piedi sopra una collina di tufo traforata come una groviera, addentrarsi in ogni tomba e passaggio, cunicolo, per poi accendere la nostra torcia.
˜”*°•.˜”*°• Cosa c’è dall’altra parte?
Cosa vediamo illuminarsi? •°*”˜.•°*”˜
I bambini passano da un lato all’altro del cunicolo meravigliati ed impauriti per la presenza sicura di ragni che hanno intessuto la loro tela in quello spazio angusto di un verde muschiato. Le grida di eccitazione si mischiano allo scalpiccio sulla roccia sottostante. Un educatore osserva da più in alto. Io li seguo nel cunicolo per documentare.
Cosa troviamo dall’altra parte, riuscite a immaginarlo?
Nel multiverso delle necropoli etrusche che attraversiamo (ben tre questa mattina) i nostri occhi sono ben aperti, altro che chiusi! i nostri sensi sono all’erta perché ogni passaggio è delicato, e la difficoltà che fa un bambino nel compiere quel salto è la stessa che noi adulti immaginiamo – così come all’opposto, il passaggio che il bambino immagina di voler compiere noi faticosamente lo varchiamo. E ci ritroviamo insieme proiettati in un mondo altro, fatto di grotte scavate, luci e ombra, vegetazione intensa che ricopre colline misteriose, dadi di pietra, scale verticali che introducevano ad antichi riti. Le nostre abilità sono messe alla prova e quello che impariamo, che il nostro corpo apprende e la mente legge attraverso gli occhi, le mani e i piedi, ce lo ricorderemo. Perché questa è soltanto una fermata di un viaggio più lungo.
Alla prossima tappa.